La Commissione Europea, in data 23 agosto 2018, ha deciso di non estendere più le misure protezioniste attraverso il meccanismo del MIP, il prezzo minimo d’importazione, applicato a celle e moduli fotovoltaici prodotti in Cina. Dal 3 settembre si dovrebbe tornare alla libera concorrenza senza l’applicazione di dazi e tariffe di alcun tipo.
Il prezzo minimo d’importazione, era stato introdotto nel 2013 tra Europa e Cina, come provvedimento di compromesso e alternativo all’imposizione di dazi anti-dumping.
[su_box title=”I produttori di impianti fotovoltaici cinesi potevano scegliere se:” box_color=”#f1421a” radius=”0″]
- entrare volontariamente nell’accordo del prezzo minimo, senza dover pagare altre tariffe doganali;
- vendere i loro prodotti con l’aggiunta di dazi fino al 64,9% (a cui andavano sommati dazi anti-sussidi nell’ordine dell’11,5%).[/su_box]
Molte imprese cinesi hanno preferito uscire dall’accordo e pagare i dazi direttamente alla frontiera in quanto il MIP non rifletteva più le dinamiche del mercato causa mancato aggiornamento dei prezzi.
Inoltre, nel corso degli ultimi anni, il prezzo minimo è stato anche al centro di continue discussioni, da una parte c’era chi pensava fosse un modo per proteggere il mercato continentale dai prodotti cinesi sottocosto, dall’altra invece c’era chi pensava che la libera concorrenza avrebbe portato molti vantaggi come la crescita delle installazioni e l’aumento di posti di lavoro.
Un’importante risultato ottenuto grazie anche alla proficua attività di lobby predisposta da ITALIA SOLARE a livello europeo con la fondamentale attività di coordinamento di Solar Power Europe.
Paolo Rocco Viscontini, presidente di ITALIA SOLARE ha rilasciato alla stampa la seguente dichiarazione:
Si ritiene che l’eliminazione dei dazi porterà a un incremento delle installazioni fotovoltaiche in Europa consentendo al fotovoltaico di contribuire in modo significativo alla transizione energetica dalle fonti fossili alle rinnovabili mettendo al centro l’interesse del cittadino europeo. Più potenza fotovoltaica significherà ovviamente nuovi posti di lavoro, molti dei quali sostituiranno di fatto quelli che inevitabilmente andranno perduti nel settore delle fonti fossili.