Con l’uscita del TIAD di fine dicembre si apre ufficialmente l’anno delle Comunità Energetiche.
Dal DL Milleproroghe del 2019, convertito in legge nel 2020, si parla di comunità energetiche rinnovabili e autoconsumo collettivo in Italia come precedente stabilito dalla direttiva europea Red II (2018/2001/Ue).
Da quel momento si sono susseguite diverse norme e relative modifiche che ci portano alla Delibera 27 dicembre 2022 ARERA 727/2022/R/eel che regolamenta formalmente l’autoconsumo da rinnovabile a distanza utilizzando la rete di distribuzione.
Questo da dunque il via a tutti i progetti in forma definitiva.
Proviamo a disegnare una comunità ideale e i suoi relativi vantaggi.
Nel caso reale che proponiamo, un comune della provincia di Modena, ha deciso di investire sulla comunità energetica per generare un valore sociale e per contribuire alla transizione ecologica.
La scelta, oltre al valore sociale, è accompagnata dai vantaggi economici generati dalla configurazione della CER.
Vediamolo nel concreto:
L’amministrazione comunale ha deciso di realizzare un nuovo impianto fotovoltaico da installare sulla copertura del proprio magazzino. Rivestendo completamente la superficie del magazzino, l’impianto risulterebbe sovradimensionato rispetto a quelli che sono i consumi elettrici all’interno del fabbricato, con conseguente immissione nella rete elettrica di molta energia.
Realizzando una Comunità Energetica Rinnovabile, però, l’energia extra prodotta dal nuovo impianto, e contemporaneamente consumata dagli utenti partecipanti alla configurazione, produrrebbe un ulteriore valore economico oltre alla normale valorizzazione da parte del GSE, giustificando anche dal punto di vista economico, oltre che da quello ambientale, la realizzazione di un impianto di tale taglia.
La comunità creata è dunque composta dalle utenze mostrate in tabella.
IMPIANTI DELLA COMUNITÀ
Impianto n. 1: Magazzino comunale
Come anticipato, l’impianto in capo alla comunità energetica è solamente quello da realizzare sulla copertura del magazzino comunale. Tutte gli altri sono normali utenti che, analogamente a quanto facevano prima della istituzione della comunità energetica, continueranno normalmente a pagare le loro bollette di energia elettrica, e potranno liberamente scegliere il proprio fornitore, alla tariffa per loro più vantaggiosa.
I dati dell’impianto fotovoltaico realizzato sono i seguenti:
BENEFICI ECONOMICI
I vantaggi derivanti dalla configurazione CER sono relativi alla cosiddetta ENERGIA CONDIVISA.
Che cos’è, quindi, l’energia condivisa?
È definita energia condivisa il minimo, su base oraria, tra l’energia elettrica immessa in rete dall’impianto di produzione e l’energia elettrica contemporaneamente prelevata dagli utenti facenti parte della configurazione.
All’interno di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER), ogni kWh di energia condivisa viene incentivato dal GSE con un contributo pari a 11,87 c€, così suddiviso:
11 c€/kWh per la quota energia + 0,87 c€/kWh per gli oneri di sistema.
Per la comunità energetica del comune di Modena, si otterrebbero i seguenti vantaggi economici:
La Zanotti Energy Group, in qualità di operatore del settore che ha visto nascere e ha seguito attivamente l’evoluzione normativa di questo strumento, continua a credere fortemente nel contributo delle Comunità alla transizione energetica e ad affrontare le sfide poste dalla loro gestione, affinché diventi uno strumento efficace e semplice per aumentare la sostenibilità energetica ed ambientale dei nostri territori.