Elettricità 100% rinnovabile? Si può fare entro vent’anni. Lo dicono (anche) Shell e Bhp.
Tra vent’anni potremmo produrre elettricità quasi esclusivamente da rinnovabili, dimezzando le emissioni di gas serra. A proporlo non è un’ambientalista visionario, ma un gruppo di esperti di energia tra cui figurano diversi esponenti dell’industria petrolifera e mineraria, tra cui dirigenti di Royal Dutch Shell, Bhp Billiton e General Electric Oil & Gas. Insieme a banchieri, professori universitari e rappresentanti di istituzioni internazionali fanno parte dell’Energy Transitions Commission (Etc), che ieri ha presentato un rapporto destinato a far discutere.
L’organismo, fondato nel 2015 per promuovere gli Accordi sul clima, è diventato straordinariamente ottimista sulle potenzialità delle fonti rinnovabili e delle tecnologie per aumentare l’efficienza energetica. Tanto da giudicare realistica una riduzione del 30% dei consumi di combustibili fossili entro il 2040.
Carbone, petrolio e gas per quella data potrebbero ancora costituire il 50% del mix di energia primaria, tuttavia ci sarebbe un crollo imponente della domanda, con un impatto disastroso sui produttori: non solo l’Opec , ma anche Paesi come gli Stati Uniti e giganti estrattivi come le stesse Shell e Bhp.
I costi di solare e eolico stanno precipitando al punto che gli esperti dell’Etc prevedono che «entro il 2035 sarà possibile far funzionare un sistema energetico quasi al 100% con rinnovabili a un costo tutto compreso inferiore a 70 $/Mwh», un livello che spiazzerebbe le fonti fossili. Questo non sarà possibile ovunque, ma «in molti Paesi», compresa probabilmente l’Italia (anche se l’unico esempio menzionato è la Germania).
L’Etc fonda il suo piano sull’assunto di una rapida discesa dei costi anche per le batterie, necessarie per far fronte all’intermittenza di solare e eolico. Inoltre ammette che ci sono settori in cui la decarbonizzazione non sarà facile, come i trasporti pesanti, l’aviazione e alcuni procedimenti industriali. Ma si concentra anche sulle potenzialità di altri interventi, come quelli per l’efficienza energetica.
In ogni caso, aggiunge, i Governi dovranno sostenere la transizione, garantendo un quadro legislativo «stabile e prevedibile» e un sostegno non tanto per aumentare gli investimenti (che dovranno comunque crescere di 300-600 miliardi di $ l’anno), quanto per dirottarli verso tecnologie e fonti “verdi”.