Negli ultimi 15 anni, l’approccio alla produzione di energia elettrica in Italia è cambiato radicalmente.
Un tempo, la produzione di energia elettrica era totalmente gestita da poche grandi centrali di produzione, come le centrali a carbone e a gas naturale. Oggi, a queste grandi realtà, si affiancano migliaia di cittadini e piccoli produttori di energia elettrica da fonte rinnovabile, sparsi su tutto il territorio nazionale.
Secondo i dati del G.S.E. (Società dello stato Italiano individuata per perseguire gli obiettivi di sostenibilità ambientale), dal 2004 al 2018 la potenza degli impianti da fonte rinnovabile presenti sul territorio nazionale è quasi triplicata, passando da 20.091 MW a 54.300 MW, con un tasso di crescita medio annuo pari al 7% (anche se non costante nel tempo).
Pensate che in Italia a fine 2018 risultano installati oltre 835.000 impianti a fonti rinnovabili, di cui il 98,5% sono impianti fotovoltaici.
La vera rivoluzione è che tutti possono produrre energia elettrica, in maniera distribuita e pulita, come dimostra la potenza media degli impianti, soprattutto fotovoltaici, che per circa il 94% è di potenza inferiore a 50 kW.
Complessivamente, tutti questi impianti da fonte rinnovabile, oggi producono 114.415 GWh, pari al 39,5% della produzione complessiva di energia elettrica in Italia. Avete capito bene, quasi il 40% dell’energia prodotta in Italia è energia rinnovabile.
La fonte principale è quella idroelettrica (43%), seguita da solare (20%), bioenergie (17%), eolica (15%) e geotermia (5%).
Quale sarà il futuro? Quali sono gli obiettivi?
In futuro, il ruolo delle fonti rinnovabili in Italia sarà ancora più decisivo, dato che il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), ricordatevi questo acronimo che sentirete ancora tante volte, ha fissato per il 2030 un obiettivo veramente ambizioso: il 55% dei consumi elettrici in Italia, pari a 187.000 GWh, dovrà essere coperto da fonti rinnovabili.
Per raggiungere questo traguardo, il parco degli impianti di produzione elettrica da fonte rinnovabile dovrà quasi raddoppiare, passando dagli attuali 54.300 MW a ben 95.210 MW.
Lo sviluppo così rilevante delle fonti rinnovabili è stato supportato nei primi anni da incentivi statali (ad es. il Conto Energia). Questo ha garantito di raggiungere una maturità tecnologica tale da garantire prezzi di installazione molto inferiori rispetto a 15 anni fa; prezzi che permettono anche oggi, senza incentivi, la diffusione sempre più capillare degli impianti FER, specialmente fotovoltaici.
In futuro, per raggiungere gli obiettivi previsti dal PNIEC, bisognerà spingersi oltre, preferendo l’utilizzo dell’energia elettrica anche per il riscaldamento e il raffrescamento, favorendo la mobilità elettrica e sviluppando sempre nuovi strumenti, come le comunità energetiche.
In conclusione, quando accendete la luce o usate un’auto elettrica, ricordatevi che il 40% dell’energia elettrica che utilizzate proviene da fonte rinnovabile.
Grazie alle abitudini virtuose di tutti, in futuro la copertura di più della metà del fabbisogno elettrico nazionale sarà green.