A fine gennaio 2021, sono state pubblicate sul sito del GSE le graduatorie degli impianti iscritti ai Registri e alle Aste per il quarto bando del DM 4 luglio 2019.
Concentrandoci sugli impianti fotovoltaici, il primo elemento di analisi che salta all’occhio è che i contingenti non sono stati raggiunti, né per quanto riguarda il meccanismo delle Aste, riservato ad impianti di potenza maggiore di 1 MW, né per i Registri, dedicati agli impianti più piccoli.
In particolare, per l’Asta del Gruppo A sono rientrati in posizione utile solo 279 MW di impianti su ben 1.160,8 MW messi a disposizione. Anche il Registro del gruppo A-2 (impianti fotovoltaici con rimozione amianto) è andato pressoché deserto: 64 MW allocati su 351 MW disponibili. Solo il Registro del gruppo A ha visto assegnato il 75% del contingente, 84 MW su 112 MW.
Considerando che solo per l’Asta del primo bando, diversi impianti (eolici) non sono rientrati in graduatoria a causa del superamento del contingente, è evidente la difficoltà di ottenere in tempi brevi le autorizzazioni necessarie alla loro installazione.
I tempi morti richiesti dal meccanismo dei Registri (non si possono iniziare i lavori di installazione finché non si è entrati in posizione utile a Registro) e il premio amianto che a mala pena ripaga l’intervento di smaltimento dello stesso, fanno invece desistere gli investitori interessati ad impianti di potenza minore.
Si sottolinea, infine, che sono ancora molti gli impianti esclusi per vizi di presentazione della pratica. L’impossibilità di integrare quanto presentato e le regole stringenti non aiutano gli operatori meno strutturati.
Passando agli aspetti positivi di questo bando, si nota che i chiarimenti pubblicati dal GSE, grazie all’interessamento delle associazioni di settore, hanno sbloccato l’incentivazione di impianti su discariche e cave.
Inoltre, come per i bandi precedenti, si percepisce che questo meccanismo intercetta l’interesse di realizzare impianti fotovoltaici soprattutto di taglia commerciale, sotto i 100 kW, che possono accedere anche al premio autoconsumo (più del 60% degli impianti del Registro A rientrano in questa fascia) e che più del 20% di questi prevedono l’installazione concomitante di colonnine per la ricarica di auto elettriche, dando impulso positivo anche al nuovo settore della mobilità elettrica.
Testo e analisi a cura dell’ ing. Elena Montanari – Ufficio Tecnico.