Troppi problemi, troppi clienti infastiditi. Come ignorare le ramanzine dell’Authority e i richiami delle associazioni dei consumatori? E così l’Enel dice basta. L’assalto dell’ex monopolista ai clienti sul mercato libero dell’energia continuerà anche con le vecchie pratiche del porta a porta e dei campanelli di casa che suonano a sorpresa, oppure con la pratica non meno rischiosa (perché infastidisce anch’essa) delle telefonate a sorpresa che continuano regolarmente a massacrarci.
Ma per evitare le troppe scorrettezze e i tanti abusi dei venditori su commissione, quelli che seminano trucchi e inganni per farci cambiare contratto e non sempre propongono la formula più adatta per farci davvero risparmiare, l’Enel cambia registro. Basta con l’affidamento degli assalti commerciali porta a porta a società esterne. Tutta la rete di vendita sul mercato libero sarà velocemente ricostruita in casa, marcata e gestita direttamente dall’Enel attraverso la rete “smart agent”.
Contro-rivoluzione in due anni
L’operazione è partita con prudenza, quasi in sordina, con 500 agenti diretti. Ne rimangono da sostituire 2500, ora sguinzagliati per conto di Enel da società esterne. Il travaso verrà accelerato. Sarà completato entro due anni, quando “smart agent” conterà, nelle intenzioni dell’ex monopolista, su almeno 4mila agenti, tutti targati direttamente Enel. Che li formerà per proporre alle famiglie ma anche alle imprese la nuova multiforme offerta combinata su cui punta l’ex monopolista per sostenere i suoi nuovi business nel mercato libero: elettricità ma anche gas, oltre ai prodotti e servizi di consulenza e installazione per gli apparati a ad alta efficienza, come l’illuminazione a led e le caldaie a condensazione.
È una rivoluzione, anzi una contro-rivoluzione, che segna un’inversione di rotta rispetto all’abitudine degli operatori dei servizi e dei beni di consumo (dall’energia alle telecomunicazioni, dalle assicurazioni ai prodotti per la casa ) di affidare i rapporti con la clientela alla collaborazione di società esterne. Accade così (o, almeno, sembrava accadere) per i call center. Così per le cosiddette vendite dirette, che in Italia non arrivano alle proporzioni raggiunte negli Usa o qui in Europa in Germania, ma mobilitano comunque un esercito 500mila lavoratori, molti dei quali part-time, che nel nostro paese generano affari per oltre 2 miliardi di euro l’anno.
Le tecniche degli imbroglioni
Buoni affari per tutti, in molti casi. Ma non sempre, specie nell’energia e nelle telecomunicazioni. Tant’è che perfino l’Enel ammette che qualcosa (più di qualcosa) non funziona a dovere nel grande circo delle offerte sul mercato libero dei servizi. E che nel grande pantano degli agenti esterni , spesso puri-mandatari, rischiano di rimanere spiacevolmente imprigionati anche i grandi operatori, che forse non avrebbero bisogno di ricorrere agli imbrogli. Decisamente troppi.
Alzi la mano chi non ha subito direttamente, o attraverso un familiare, almeno un assalto di un venditore porta a porta che per rimediare la sua commissione sul contratto non si è fatto scrupolo di assumere le sembianze verbali di un vero pirata. “Sono qui per lo sconto di cui ha diritto. Firmi questo foglio dopo averlo riempito insieme con i dati della sua attuale bolletta”. Oppure (ultima edizione dell’inganno): “ha visto il riferimento alle ridefinizione delle fasce orarie che compare nella sua bolletta? Se firma qui ha diritto di mantenere quelle più favorevoli, altrimenti c’è un automatico rincaro”. Tutto falso. E nessun cenno al fatto che si cambia contratto. Che si abbandona la formula della “maggior tutela” che garantisce comunque un prezzo standard definito dall’Authority. O che si cambia addirittura operatore.
La “tutela” che sparisce
Che succederà dall’estate prossima se dovesse essere confermata la norma prevista nella nuova legge annuale sulla concorrenza, che prevede l’abolizione forzata dei contratti “di maggior tutela” per tutti già alla fine di quest’anno per il gas e alla fine del prossimo per l’elettricità? A temere il caos è la stessa Authority per l’energia, che ha più volte incoraggiato l’apertura totale del mercato, salvo tirare il freno proprio i nome della necessaria “progressività” nella normativa di tutela e di controllo.
Nel frattempo anche i venditori Enel sono stati colti in fallo. Ed è un peccato, perché scegliendo bene tra le offerte alternative degli operatori incrociandole correttamente con il proprio profilo di consumo qualche vantaggio può effettivamente essere ottenuto. Non solo grazie ai nuovi trader che con la liberalizzazione dei mercati energetici si sono affacciati alla rivendita al dettaglio di elettricità e gas ma anche e forse soprattutto con le proposte sul mercato libero degli ex monopolisti, appunto l’ Enel e l’Eni, entrambi riconvertiti sull’offerta combinata di elettricità e gas. Buone proposte, a volte. Ma troppi pirati delle bollette, che danneggiano anche l’Enel. Onore al merito. Dopo una serie di richiami alle società a cui aveva affidato il servizio l’Enel ha deciso di troncare. (Fonte Sole 24 Ore link)