Con un emendamento al decreto Milleproroghe, attualmente in esame, è stata proposta una fase sperimentale per la realizzazione di comunità energetiche in Italia. La sperimentazione spingerebbe verso l’autoconsumo collettivo da impianti da fonti rinnovabili fino a una potenza massima di 200 kWp.
Il 2020 potrebbe essere dunque l’anno che apre le porte alle comunità energetiche anche nel nostro Paese, allineandoci così con quello che già avviene in numerosi Paesi europei. Danimarca e Olanda sono tra le più virtuose dietro alla Germania, che ha raggiunto un migliaio di comunità energetiche
L’obiettivo della proposta, è quello di avviare, fino al 30 giugno 2021, una fase sperimentale che interesserà l’autoconsumo collettivo su condomini o comunità energetiche tra i cittadini che vivono in abitazioni separate sfruttando l’utilizzo dell’energia prodotta da piccoli impianti da fonti rinnovabili, compresi quindi gli impianti fotovoltaici di piccola taglia.
In sostanza l’utilizzo di energia elettrica, rigorosamente generata da fonti rinnovabili, verrà condivisa in un vero e proprio ecosistema in cui gli impianti fotovoltaici partecipano a un enorme mercato per la vendita e la condivisione di energia. Grazie alla tecnologia e ai contatori di ultima generazione, infatti, è possibile monitorare in tempo reale l’energia immessa nelle reti intelligenti, che non solo abbatteranno i costi in bolletta, ma addirittura genereranno un flusso di entrate economiche. Si utilizza e si vende l’energia prodotta dalla comunità energetiche.