“Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali“, noto come “decreto energia” mette in campo delle risorse in favore di famiglie ed imprese. Si tratta di una misura voluta dal governo per contrastare il rincaro dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, che pesano su famiglie e aziende. Le misure di welfare sono state introdotte nella legge che poi è stata pubblicata il primo marzo 2022.
Successivamente anche il cosiddetto “decreto aiuti”, pubblicato nella Gazzetta ufficiale 17 maggio 2022, ha introdotto alcune misure per famiglie di imprese in materia di energia.
Ma che cosa prevede la normativa in favore di aziende e famiglie?
Il decreto energia 2022 stanzia circa 8 miliardi di euro in favore dell’efficientamento energetico per famiglia, utenze domestiche, attività̀ commerciali e circa 4 miliardi alle filiere produttive colpite dai rincari.
Con il conflitto internazionale in corso e l’aumento del prezzo dell’energia elettrica e del gas, i costi rischiavano di farsi sentire. L’inflazione ai massimi storici in tutta Europa inoltre ha determinato un sovraccarico al consumatore.
- Si tratta di applicare l’IVA al 5% sul gas metano per i mesi di aprile maggio e giugno 2022,
- L’annullamento delle aliquote sugli oneri generali applicati alle utenze domestiche e non domestiche a bassa tensione. La misura vale per il secondo trimestre 2022.
- L’estensione del bonus sociale previsto per il secondo trimestre dell’anno 2022, che già nel primo trimestre era stato concesso ai clienti in difficoltà economiche oppure in gravi condizioni di salute e distribuito mediante sconto in bolletta.
- Il decreto energia inoltre ha consentito di semplificare l’iter burocratico per l’installazione di pannelli solari su tetti di edifici, per gli impianti fotovoltaici con potenza superiore a 50 kW e fino a 200 kW.
- Per le aziende energivore inoltre previsto il credito di imposta del 20% sulle spese sostenute per il secondo trimestre 2022.
Il decreto energia è volto ad introdurre misure di carattere emergenziale, in modo da calmierare i prezzi delle bollette nel breve termine e poi inserire misure di efficientamento energetico che consenta il graduale aumento dell’installazione di pannelli solari sui tetti delle abitazioni oppure per le aziende. Questi interventi possono essere equiparati ai lavori di manutenzione ordinaria e beneficiano anche di ulteriori contributi per la realizzazione.
Il credito d’imposta per le imprese
Il credito d’imposta per le imprese è rivolto alle attività produttive che mostrano un alto consumo di energia elettrica e di gas e per questo sono indicate come aziende energivore. Queste possono avere un contributo straordinario in grado di compensare le spese sostenute per la fornitura di elettricità e gas.
Questo credito di imposta si attua con una riduzione del 20% per le imprese energivore e del 15% per quelle a forte consumo di gas naturale.
A seguito delle ulteriori normative il credito d’imposta per aziende e famiglie si è arricchito con l’articolo 2 del decreto aiuti e in particolare:
- Viene aumentata dal 20 al 25% il contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, fissato dall’articolo 4 del DL 21/2022.
- Viene incrementato dal 20 al 25% il contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta della legge del primo marzo 2022
- Anche la riduzione sotto forma di credito di imposta prevista dalla legge del 21 marzo 2022 numero 21, all’articolo 3 comma 1 viene innalzata dal 12 al 15%.
Le misure messe in campo con il decreto energia, sono state incrementate con il decreto aiuti e con la cancellazione degli oneri di sistema, del resto le aziende italiane si sono sobbarcate di innumerevoli costi per contrastare il rincaro dei prezzi. Così come infatti ha specificato il vicepresidente di Confindustria, Carlo Bonomi durante l’ultimo Festival dell’Economia di Torino, le aziende si sono sobbarcate del maggior costo delle materie prime per tenere in piedi la filiera, nonostante il rapporto presentato da Arera in commissione Industria al Senato faccia riferimento ad un rincaro del 131% per il cliente domestico tipo di energia elettrica (da 20,06 a 46,03 centesimi di euro a kilowattora, tasse incluse) e del 94% per quello del gas naturale, relativamente al primo trimestre 2022 in relazione a quello del 2021.