Il nuovo picco di produzione elettrica “verde” è stato toccato lo scorso 21 maggio. E ora la società dovrà rivedere il piano di investimenti per potenziare la rete nazionale. Il risultato netto dei primi sei mesi dell’anno sale dell’8,2% a a 351,3 milioni di euro.
Nuovo record storico per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Italia: il 21 maggio scorso l’effetto combinato di idroelettrico, solare, eolico ha raggiunto l’87 per cento del totale. A dimostrazione di come la transizione energetica dai combustibili fossili alle fonti verdi proceda più velocemente delle previsioni e in modo irreversibile. In precedenza, erano stati toccati picchi fino al 100 per cento di produzione rinnovabili, ma limitatamente alla Sicilia. Mentre all’estero, Paesi come la Scozia e la Danimarca, hanno stabilito record di produzione di un singolo giorno con punte arrivate a sfiorare il 120 per cento.
Il nuovo record italiano è stato comunicato da Terna, la società che gestisce la rete nazionale ad alta tensione. Ne ha riferito l’amministratore delegato del gruppo a controllo pubblico, Luigi Ferraris durante l’incontro con la comunità finanziaria per la presentazione dei conti dei primi sei mesi dell’anno. “Il mercato – ha spiegato – sta cambiando molto velocemente e abbiamo bisogno di aggiungere investimenti“ per far fronte sia al declino delle centrali tradizionali sia per il verificarsi di “condizioni climatiche estreme“. Un piano preciso sui nuovi investimenti verrà reso noto nei prossimi mesi.
Il manager si riferisce alla chiusura, negli ultimi anni, di un nutrito gruppo di centrali elettriche, alimentate per lo più a olio combustibile e carbone (e solo in parte a gas). Si tratta di impianti vecchi e non più economicamente efficienti, spinti fuori mercato dalle rinnovabili e dai nuovi limiti di emissione della CO2. Dal 2012 al 2016, la disponibilità di potenza installata in Italia è scesa di 15 giga-watt e soltanto nei primi sei mesi dell’anno in corso di altri 900 mega-watt. Questo significa che il peso della produzione si sposta sempre di più sulle energie verdi, le quali per loro natura sono intermittenti (il solare non funziona di notte, il vento può calare di intensità): ragione per cui Terna deve garantire l’equilibrio della rete (in pratica, evitare cali di tensione e black out). E come? Potenziando l’infrastruttura, rendendola più efficiente e potenziando le reti intelligenti. Oltre a dotarsi di sistemi di accumulo che immagazzinino l’energia in eccesso da utilizzare poi quando cala la produzione di rinnovabile.
Venendo ai conti del semestre, Terna ha chiuso con utile netto in crescita e ricavi stabili per Terna nel primo semestre. L’azienda ha chiuso i primi sei medi dell’anno con un risultato netto di gruppo positivo pari a 351,3 milioni di euro (+8,2%) e ricavi sostanzialmente stabili a 1.046,9 milioni (+0,7%).
I costi operativi sono pari a 252,1 milioni di euro, in riduzione di 10,8 milioni di euro rispetto al primo semestre 2016 (-4,1%). Gli oneri finanziari netti sono pari a 39,6 milioni di euro, in aumento di 3,4 milioni di euro rispetto ai 36,2 milioni di euro del primo semestre 2016. Il risultato ante imposte si attesta a 494,4 milioni di euro, in crescita di 20,8 milioni di euro (+4,4%) rispetto al primo semestre 2016. Le imposte sul reddito sono pari a 143,9 milioni di euro e si riducono di 6,8 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2016 (-4,5%) essenzialmente per effetto della riduzione dell’aliquota Ires dal 27,5% al 24% per il 2017. Pertanto, il tax rate del periodo si attesta al 29,1% rispetto al 31,8% del primo semestre del 2016.
Gli investimenti complessivi effettuati dal Gruppo Terna nei primi sei mesi del 2017, pari a 325,7 milioni di euro, risultano in linea con la Guidance 2017 del Piano Strategico, e si confrontano con i 346,9 milioni di euro del primo semestre dell’esercizio precedente. Tra i principali progetti del periodo si ricordano gli avanzamenti dei cantieri per le interconnessioni elettriche Italia-Montenegro e Italia-Francia, i lavori per il completamento del collegamento elettrico tra Capri e la penisola italiana (terminati a fine giugno 2017) e i lavori nella Laguna veneta.
* fonte: www.repubblica.it