L’autorità per l’energia ha reso noto alcuni dati interessanti in Commissione Industria del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui prezzi finali di elettricità e gas.
Gli oneri generali di sistema raggiungeranno i 15 miliardi di euro nel 2015: l’aumento rallenta notevolmente rispetto agli anni precedenti, ma siamo comunque al doppio rispetto ai 7,472 miliardi del 2011.
Il peso di tali oneri neutralizza in gran parte il calo del prezzo dell’elettricità all’ingrosso, che nel primo trimestre del 2015 ha fatto registrare un -12% rispetto al trimestre precedente. Per l’utente domestico gli oneri di sistema ora sono pari al 24% della bolletta (il 32,6% per gli utenti del terziario, secondo l’indice ICET di Confcommercio).
L’aumento è dovuto soprattutto alla componente A3, destinata agli incentivi alle rinnovabili e alle assimilate che è raddoppiata negli ultimi 4 anni. L’aumento di questo valore è però fortemente rallentato dal 2013 al 2014 e rallenterà ulteriormente nel 2015, grazie anche alle misure incluse nel pacchetto taglia-bollette del decreto Competitività, tra cui lo spalma-incentivi fotovoltaico.
Nonostante questo i clienti domestici italiani pagano il kWh meno degli altri europei, grazie alla nostra struttura progressiva della tariffa che premia i consumi sotto i 5000 kWh/annui.
A chi consuma meno di 1.000 kWh/anno, per esempio, l’elettricità costa il 33% e il 38% in meno rispetto alla Germania e alla Spagna rispettivamente. Se il consumo di energia si attesta tra i 2.500 e i 5.000 kWh/anno, invece, la differenza è del 20% in meno delle famiglie tedesche, ma il 3% in più di quelle spagnole.
Discorso diverso se si passa ai consumatori industriali. Nonostante l’Italia abbia i prezzi tra i più alti in Europa, per chi consuma tra 20 e 500 MWh, si è avuta una significativa riduzione rispetto al 2013, specie nei confronti di Germania e Spagna, passati rispettivamente dal 7,6% allo 0,6% e dal 27% al 24%.
(FONTE: Qualenergia)